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LEGGERE IL SUD

SGUARDO A SUD - su Alessandro Leogrande

Nella mattina del 4 febbraio la professoressa Lea Durante, la giornalista Maddalena Tulanti e il sociologo, Onofrio Romano, persone che lo hanno conosciuto molto bene e che hanno condiviso con lui percorsi di ricerca, ragionamenti, ideali, ci hanno “raccontato e spiegato” il profuso impegno di Leogrande nella difesa dei diritti dei migranti e nelle battaglie a favore degli ultimi.

Alessandro Leogrande, scomparso prematuramente nel 2017, è stato un intellettuale, scrittore e giornalista morto nel 2017 a soli 40 anni. Si era formato e viveva a Roma ma era di Taranto, la sua città che è stata il punto di partenza per un’ininterrotta riflessione sul Sud, che significa poi una riflessione su una galassia di argomenti che vanno dal Mediterraneo al dislivello economico e sociale fra le diverse parti del mondo, alle migrazioni, alla storia d’Italia.

Un giornalista e uno scrittore unico nel suo genere perché ha saputo mitigare la sua grande empatia che gli ha permesso di “sentire” in prima persona i drammi raccontati nelle sue pagine e un taglio calvinista nella descrizione nuda e cruda dei fatti, affinché ci fosse da parte dei lettori una chiara comprensione degli eventi e delle conseguenze che hanno causato i tanti drammi di cui ancora oggi purtroppo si parla (le migrazioni contemporanee, i movimenti di protesta e lo sfruttamento dei braccianti stranieri nelle campagne italiane).

Secondo Mario Desiati, Alessandro Leogrande “appartiene a una tradizione nobile del pensiero meridionale, coloro che facevano non solo narrazione, ma anche politica e critica sociale con la loro opera. Noi meridionali siamo cresciuti con Salvemini, Fortunato, Saladino, Fiore, Dolci, Lussu e lui era uno di loro. Novecentesco per impegno, ma modernissimo per gli strumenti usati.”

 

Sparacimino Ilaria e Monica Fornelli

 

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Foto di Alessandro Leogrande tratta da "Il Corriere della Sera"

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