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Lo Stato dovrebbe combattere la dispersione scolastica e la povertà educativa, dovrebbe garantire pari opportunità almeno ai più giovani. È una questione di democrazia, di uguaglianza, su cui si fonda la nostra Repubblica. Lo Stato dovrebbe essere più attraente, più sexy dell’illegalità.

A dirlo, sul palco dell’Ariston, la giornalista e conduttrice televisiva Francesca Fagnani che parla dell’importanza della scuola nelle aree più fragili del Paese, riportando le parole raccolte nel carcere minorile di Nisida, a Napoli.

“Hanno occhi che chiedono aiuto, senza sapere quale aiuto, senza sapere a chi chiedere aiuto – continua la giornalista – La scuola l’hanno abbandonata, ma nessuno li ha mai cercati, non la preside, ma neppure gli assistenti sociali che o non ci sono o sono troppo pochi per certe periferie, e le madri e i padri, quelli che c’erano non ce l’hanno fatta”.

E racconta di come la scuola dovrebbe essere la soluzione: “Quando ho intervistato adulti finiti in carcere, per reati gravissimi, ho chiesto loro: “Cosa cambieresti della tua vita?”. Quasi tutti mi hanno dato la stessa risposta: “Sarei andato a scuola”, perché se nasci in quel quartiere, in quel palazzo o da quella famiglia, è solo tra i banchi di scuola che puoi intravedere la possibilità di una vita alternativa a quella già scritta per te da altri”.

La scuola, quindi, deve sempre e comunque garantire l’istruzione, la formazione e non far mai mancare il necessario supporto emotivo.

 

Monica Fornelli

 

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Foto tratta da "Il Quotidiano di Puglia"

 

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