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Personaggi

 

 

X, alias ‘nipote onorario’

Io, alias ‘Zìlaria’

 

 

PROLOGO

Scena: biblioteca del minorile in una placida mattina di dicembre 2021

 

X: “Buongiorno, lei è della biblioteca?”

Io: “Sì, dimmi”

X: “C’è “La tempesta”?

Io (!): “...di Shakespeare?”

X: “Sì, sì”

Io: “Sei sicuro? Non è che parli di un altro libro?”

X: “No, no. “La tempesta” di Shakespeare”.

Io (!!): “Una curiosità: perché vuoi leggerla?”

X: “Perché sono andato a Più libri, più liberi a Roma e c’era l’attore Salvatore Striano. Ha detto che “La tempesta” gli ha cambiato la vita in carcere e io voglio sapere che ci sta in questo libro”.

Io (!!!): “Senti, siccome la lingua è un po’ particolare, ti va se lo leggiamo insieme? Proviamo. Se non ti piace, smettiamo”.

X:”Va bene”.

 X esce. Io resto… colpita…e affondata

 

 

Atto I

 

 

Io: “Leggi tu”.

X inizia a bassa voce, tra sé e sé: la lingua altisonante di Shakespeare sbatacchia un po’. Ma poi, tra le onde, “Ti possano impiccare, bastardo! Te e i tuoi schiamazzi, figlio di puttana insolente! Sei tu che hai paura di annegare, non noi!”. X sorride, la voce si alza e inizia spontaneamente a declamare.

X-Prospero:“E possedendo la chiave sia del governo che dei governanti [...] divenne l’edera che nascondeva il mio tronco di principe succhiandone il vigore”. Però bella questa frase, mi piace!

X-Prospero a Calibano: “Ti tormenterò coi crampi dei vecchi, riempirò tutte le tue ossa di dolori”. Però, Ilà, sto Prospero mi sembra un poco bastardo.

Io: “Avoglia, hai capito bene!”

X-Calibano: “Tutte le infezioni che il sole succhia da paludi, stagni, pantani, su Prospero cadano e lo riducano pezzo per pezzo a una sola piaga”. Aaaaah, questa la imparo e la dico so io a chi!

Io: “Così non esci più, anche se con stile! Che vuoi fare? Vuoi continuare o è difficile?”

X: “Continuiamo. È difficile ma è figo. Voglio vedere cosa succede”

Forse è una magia di Prospero, chissà…intanto Willy ha fatto colpo.

 

 

Atto II

 

 

Domenica 5 gennaio 2022 ore 9.00, venti impetuosi e contrari

Non riesco a incontrare X perché la domenica ci vuole un permesso speciale per svolgere attività e non lo sapevo. So che X mi sta aspettando e penserà a una mia diserzione. Vado via sconsolata.

 

 

Atto III: epilogo col botto

 

 

X fa il diavolo a quattro per vedermi perché sa che il martedì sono di scuola. Sento la furia di Calibano avvicinarsi nel corridoio.

X: “Lazì, perché non sei venuta domenica?! Io ero pronto, ti aspettavo!"

Io: “Lo so e sono venuta. Puoi chiedere in portineria. Non sapevo ci volesse un permesso speciale la domenica. Scusa. Ho qui il libro apposta. Finiamo?”

X-Calibano: “D’ora in poi sarò più saggio. Tre volte bestia sono stato a prendere quest’ubriacone per un dio e ad adorare questo idiota”.

Io: “Nipote Calibano, il messaggio è per te: non scambiare “ubriaconi” per divinità”.

X: “Va bene Zilaria. È la prima volta che finisco un libro”.

 

 

Un anno dopo

 

 

“Beh, come stai?”

“Lazìììììì! Parlami di Shakespeare!”

 

 

Ilaria Sparacimino

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